Sin da piccola non c'è passata estate senza una fuga in un paradiso incontaminato nella punta estrema della mia Sicilia: Portopalo.
I ricordi si affollano, fra uscite in barca avvolti nel buio della notte con unica luce quella della lampara alla ricerca di pesci da prendere e un mare che ancora oggi ha un colore unico, fra le correnti opposte di Mediterraneo e Ionio che si incontrano e ti portano di qua e di là...e conchiglie che raccolgo come cimeli e che riempiono la mia casa.
Anche quest'anno l'appuntamento è stato rispettato e la compagnia è stata perfetta.
E come sempre si ripete l'immancabile "rituale" della "passiata" a Marzamemi, il paese limitrofo, che si conclude con la visita ad un posto magico dove si resta incantati da odori e colori.
Pomodorini Pachino essiccati, tonno sott'olio, bottarga e pesce spada, vini ed oli, marmellate e conserve....insomma tutti i sapori di Sicilia che fanno bella mostra di se dagli scaffali in legno, fra reti da pesca e vecchie nasse...
E' qui che ho acquistato per la prima volta le uova di pesce spada che, lo confesso, non avevo mai assaggiato.
Così nasce questo semplice piatto che sa del mio mare..
Ingredienti per 4 persone
320 g di pennette
70 gr di uova di pesce spada sott'olio
2 cucchiaini di pesto di finocchietto
7 pomodorini Pachino
1 spicchio d'aglio
pepe nero
qualche fogliolina di timo fresco
Sbollentare i pomodorini e privarli della buccia.
Soffriggere fino a doratura lo spicchio d'aglio quindi aggiungere i pomodorini, le uova di pesce spada e il pesto di finocchietto: lasciare stringere leggermente e quindi aggiungere il pepe e il timo.
Cuocere le pennette in acqua salata per non più di 5 minuti quindi scolarle appena e metterle nel tegame con la salsa di uova: cuocere a fuoco lento continuando a mantecare aggiungendo l'acqua di cottura della pasta. Procedere così fino a cottura delle pennette. Questo procedimento permetterà alla pasta di incorporare per bene il sapore assai delicato delle uova e del finocchietto.
Servire ben caldo!
Pesto di finocchietto
1 mazzetto di finocchietto selvatico
50 g di pinoli
olio evo qb
sale
pepe nero
1 spicchio di aglio
Lavare il finocchietto e bollire per circa 20 minuti. Frullare con il resto degli ingredienti fino a quando non si raggiunge un composto cremoso. Si conserva in frigorifero per circa una settimana oppure, in vasetti di vetro precedentemente sterilizzati, si può congelare
Piatto in porcellana cm 18
Blu di Londra
Grigio
Marrone
Ocra
Giallo
Platino
3 cotture
Finalmente si ricomincia! E, devo dire, si ricomincia nel modo migliore: una sfida che è molto di più. Ho sempre pensato che partecipare ad MTC fosse per me un banco di provo sicuramente ma soprattutto un modo per conoscere ed imparare.
La mia è di certo una cucina "casalinga" e semplice e continuerà ad esserlo per scelta e per necessità (la mia allergia poco mi concede di esplorare mondi diversi!) ma affacciarmi a "sbirciare" tra spezie e intingoli dai nomi strani, curiosare fra metodi nuovi di cottura e fantasiose presentazioni, mi piace davvero ed è fonte di stimoli sempre nuovi.
La scelta fatta da Acquaviva Scorre è stata eccellente: un alimento come il riso si presta a mille interpretazioni ed il post di presentazione è davvero da manuale!
Dovendo decidere la ricetta son partita dall'ingrediente che avrebbe accompagnato il riso e ho deciso per i calamari (che in verità non dovrei mangiare ma ho fatto volentieri una trasgressione!!).
Nello specifico quelli che ho usato hanno per me un sapore speciale perché legati al ricordo di due splendidi giorni passati a Portopalo, un piccolissimo paese di pescatori nella punta estrema della Sicilia, insieme a persone a me molto care, giorni che si sono conclusi con l'acquisto di tanto pesce appena pescato.
Credetemi se vi dico che comprare il pesce appena sceso dai pescherecci è tutta un'altra cosa!
La mia scelta per questa sfida n.41 di MTC è ricaduta su una cottura pilaf e ho scelto un riso venere nero per via di quel suo gusto particolare quasi un po' "tostato" e la sua naturale callosità che trovo perfetto per bilanciare la dolcezza dei calamaretti.
Ingredienti per 4 persone
240 gr di riso venere
300 gr di calamaretti
1 l di brodo di pesce
1 bicchiere di pinot grigio
1 scalogno piccolo
1 cucchiaio di pistilli di zafferano
50 gr di parmigiano reggiano
olio e.v.o q.b.
1 peperone rosso
sale q.b
Per il brodo di pesce
1 l di acqua
1 carota
sedano
qualche grano di pepe nero
teste e lische di pesce
Lavare bene i calamari, tagliarli ad anelli e mettere ad asciugare.
Mettere a cuocere il litro d'acqua salata insieme ai sapori e alle teste e lische di pesce.
Lavare il riso ripetutamente finchè l'acqua risulterà limpida, quindi lasciarlo in ammollo per almeno 30 minuti, seguendo il metodo che Acquaviva ha dettagliatamente illustrato.
Tagliare a rondelle sottili lo scalogno, mettere in un tegame di acciaio con un paio di cucchiai d'olio, fare imbiondire e dunque aggiungere i calamaretti e poi il riso.
Lasciare che il riso si tosti leggermente e sfumare con il Pinot, continuare la cottura a fuoco moderato e dunque aggiungere il brodo di pesce e coprire il tegame con un coperchio.
Intanto che il riso prosegue la sua cottura, che richiederà circa 18-20 minuti, pulire, lavare e tagliare a listarelle sottili il peperone e dorarle in olio caldo.
Quando il riso avrà assorbito il brodo ma sarà ancora un po' al dente aggiungere il parmigiano mantecare togliendo dalla fiamma ed i pistilli di zafferano.
Far riposare per un paio di minuti e quindi servire decorando il piatto con le listarelle di peperone
Un'altra esperienza con Ivana Guddo, un'altra meraviglia che esce dalle mani inattesa e sorprendente...
Solo la pazienza di Ivana e tanta passione da parte mia hanno potuto dare un risultato che definirei gradevole...