domenica 23 ottobre 2016

Tapas di casa mia

Da dove iniziare? Dal nome che ho messo alla ricetta? Dalla mitica Mai che ci ha proposto questa sfida prendi 3 e fanne 1? Dal filo che deve legare le tre preparazioni o dalla foto? Il post di Mai ci ha subito chiarito la differenza fra Tapas (per cui occorre il piattino), Pinchos (bocconcino che si prende con lo stuzzichino) e Montadito (praticamente un crostino di pane con sopra ogni cosa possibile ed immaginabile): leggendo tutto questo la cosa che mi è venuta subito in mente è stato quel suo modo così particolare di parlare, così gioioso e tanto tanto spagnolo. E mi son messa a pensare a mia nonna Caterina che di cognome faceva Martinez e che aveva origini iberiche. E allora mi son soffermata sul fatto che in fondo io sono un frutto misto di tante culture: e sì, perché la nonna in questione aveva papà di origini spagnole e la mamma che veniva dall'Austria ed invece la nonna materna, Alba, veniva da Levanto e mia madre è nata nel siracusano. Ed eccolo prendere forma il filo con cui legare le tre ricette: le 3 donne di casa più importanti della mia vita ed insieme un omaggio alla mia Sicilia, alla Liguria e alla Spagna e quel pizzico che c'è in me di ognuno di questi luoghi. 





E stavolta cavia d'eccellenza è stato mio nipote che ha collaborato anche in cucina! 
Con questa ricetta partecipo alla gara 60 di MTC







TAPAS

Tapas sicula in rappresentanza di mia mamma. Fra i suoi ricordi di bambina vi è il Caicco, una scaccia tipica del siracusano che i contadini portavano in campagna per pranzare velocemente. L'impasto è simile a quello delle scacciate catanesi ma tirato sottilissimo e solitamente viene farcito con tuma fresca, cipolla e prezzemolo

Per il pane in pasta

500 g di semola rimacinata
250 g di farina 00
1 cucchiaino colmo di sale
20 g di zucchero
2 cucchiai da tavola di strutto
10g di lievito di birra
400 ml di acqua tiepida


Sbriciolate il lievito e diluitelo con 50 ml di acqua, unite lo zucchero e un poco di farina bianca. Coprite con della pellicola e lasciate riposare per circa 20 minuti.
Unite le due farine e formare una fontana, aggiungete il lievitino, lo strutto e l'acqua tiepida, amalgamate ed aggiungete il sale. Impastate fino ad ottenere una massa ben elastica, formate una palla e riponetela in una ciotola, coprendo con un canovaccio umido e mettete a riposo in luogo privo di correnti e asciutto, fino a quando non raddoppi di volume. 

Per la farcitura

300 g di tuma fresca 
1 cipolla
1 mazzetto di prezzemolo fresco
sale 
pepe
olio e.v.o.

Pulite la cipolla, tagliatela sottilissima e imbionditela in poco olio.
Tagliate il formaggio in striscioline sottili. Lavate il prezzemolo e tritatelo grossolanamente.

Accendete il forno in modalità statica a 180°.
Quando il pane in pasta sarà pronto stendetelo con il mattarello quanto più sottile possibile avendo cura di ottenere dei bordi sottilissimi poiché andranno a sovrapporsi fra di loro.
Date una forma rettangolare quindi farcite: innanzitutto salate e pepate, poi  fate uno strato di cipolla, uno di formaggio ed infine coprite tutto con il prezzemolo.


Con un pennello per alimenti inumidite i bordi e quindi chiudete il caicco sovrapponendo i due lati lunghi; chiudete quindi i lati corti e comprimeteli con i rebbi di una forchetta.



Infornate per circa 30 minuti




PINCHOS

Pinchos che ci portano in Liguria nella Levanto della mia nonnina. Spessissimo per le mie merende mi preparava velocemente queste frittelle di salvia. Semplici ma profumatissime si possono preparare sia con le foglie di salvia fresche che con quelle secche. Le consiglio come spuntino perché occorre davvero poco olio e sono assai saporite

Frittelle di salvia

Per circa 10 frittelle

5 cucchiai di farina 00
acqua q.b.
6/7 foglie di salvia
sale
olio d'oliva per friggere

Spezzettate le foglie di salvia in mezzo alla farina, aggiungete tanta acqua quanto basta a formare un composto cremoso, aggiungete un poco di sale.
In una padella scaldate l'olio e quindi con un cucchiaio versate un po' di composto. Friggete da entrambi i lati fino a doratura. Adagiate su carta assorbente e salate a piacimento




MONTADITOS

Ed infine quel pizzichino di Spagna che c'è in me e che mi arriva dalla nonna Caterina. Il ricordo di lei è un po' sfocato ma spesso faceva dei peperoni in agrodolce con le listarelle di pollo e così ecco il montaditos da lei ispirato

Ingredienti per il pane

500 di farina 00
5 g di lievito naturale (rinfrescato 2/3 giorni prima)
1 bicchiere di latte
10 g di sale

Impastate tutti gli ingredienti insieme e lasciate lievitare lontano da correnti d'aria per 1 ora coprendo con un canovaccio.



Suddividete poi l'impasto in forme da circa 250 g e dopo averne fatto delle palline, lasciate riposare ancora in un luogo molto caldo ed umido. Spianate dunque le palline in forme rotonde e quindi piegatele a semicerchio. Cuocete a forno caldissimo per circa 15/20 minuti. Io ho un forno a gas ma se voi possedete un forno elettrico arrivate pure a 300°/350°. 




Per la farcitura

1 peperone rosso
1 petto di pollo
aglio
1/2 tazzina da caffè di aceto bianco
1 cucchiaino colmo di zucchero
olio e.v.o.
sale 
pepe

Pulite il peperone, privatelo delle coste e dei semi e tagliatelo a listarelle; pulite l'aglio, dividetelo a metà e mettete tutto in una padella con un filo d'olio. A metà cottura aggiungete l'aceto in cui avrete sciolto lo zucchero. Salate, pepate e fate evaporare a fiamma alta.

Tagliate il petto di pollo a listarelle e arrostitelo.

componete il montaditos: una fettina di pane, peperoni e listarelle di pollo 


23 commenti:

  1. Mamma mia, che fame che mi hai fatto venire!

    RispondiElimina
  2. Certo che tra la tapastuma, la frittella di salvia (che non ho mai mangiato) e il montaditos (io senza pollo) ma lo assaggerei perché quel pane con LM è venuto benissimo (non c'era qualcuno che diceva che non ci riusciva?), il tutto accompagnata da bellissime storie di donne con origini diverse, ma unite in questa tua toccante rievocazione! Non posso che dire brava per il filo conduttore, l'esecuzione e le foto!!! "Chapeau!" (questo l'ha aggiunto Magali)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Helga il pane è stata la sfida nella sfida per me! Ma ho fatto tutto secondo regole che in tanti mi hanno suggerito! Grazie!!!

      Elimina
  3. Bellissime le tue preparazioni....i Pinchos poi sono degli stuzzichini deliziosi! ciaoo

    RispondiElimina
  4. Che bel racconto! E che pane da acquolina! Bellissima prova Marina! Ciao ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Elisa il pane mi riesce una volta su dieci 😂😂😂 Stavolta era il turno della riuscita! Grazie! !!!

      Elimina
  5. Il tema che hai scelto è stupendo. Non sapevo tu avessi una così variegata genealogia. E' un patrimonio grandissimo che devi conservare gelosamente. E sono certa che le meravigliose donne della tua vita apprezzeranno l'omaggio goloso e delicato che hai fatto loro. Molto bello e speciale.
    Bravissima. Pat

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Patrizia, mia mamma ha molto apprezzato, le nonne sono certa che hanno "presenziato" anche se in modo incorporeo 😂😂. Grazie delle tue parole così affettuose

      Elimina
  6. Bellissimi abbinamenti e un po' di te in ognuna di queste.
    Brava Marina
    Nora

    RispondiElimina
  7. Bellissimo post, delicato e un po' commovente il ricordo delle nonne e al loro presenza nella tua cucina.E' una vera fortuna poter attingere in tante tradizioni diverse e tu ci sei riuscita magnificamente con tre piatti golosi che tra l'altro stanno benissimo insieme. Brava.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie infinite Manuela! Non avevo mai messo a fuoco questo mix di culture prima di questo post: a volte è proprio vero che si danno per scontate molte cose

      Elimina
  8. Queste tapas ti rappresentano molto, sarà anche per il fatto che hai acceso il tuo mitico forno?
    Mi piacciono moltissimo le tue proposte, tutte sull'onda dei ricordi e delle donne più importanti della tua vita. Brava!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahahah!!!! IL mitico forno è un vero reperto storico ma come vengono le cose con lui!!! GRAZIE mille!!

      Elimina
  9. Hola Marinaaaaaa! Ma che bello il filo conduttore che hai scelto! Credo che le radici vengano a galla sempre, per molto o poco lontane che siano, tu le conosca o no, ci sarà sempre un qualcosa che ti legga anche nel profondo.
    E complimenti per la foto di apertura, fai complimenti a tuo nipote per quel svandieramento sulle tapas!
    Hai scelto l'essenza di queste tre donne legate a te e ai tuoi ricordi, e ne hai preso l'essenziale e preparato per tutti noi! Non posso che ringraziarti di cuore e dirti che la parte spancia dentro di te è uscita tutta in questo montadito, sia nei sapori che nei colori!!!
    Ti ringrazio per questa parte della sicilia che hai messo nella tappa, (la scaccia è stato il mio primo amore siciliano!)
    E anche il pincio stupendamente rappresentativo del modo di essere ligure, essenziale, semplice ma gustoso e indimenticabile!
    Bellissima sfida Marina!
    (tu non lo sai, ma prima di leggere di tua nonna mi è venuto spontaneo di cominciare a scriverti con Hola Caterina! sarà suggestione ma ce molto di lei in te!)

    besos

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mai il mio secondo nome è proprio Caterina 😊!! Sono contenta d'essere riuscita a tirar fuori le tre anime, le tre culture! Grazie e baci a te!

      Elimina
    2. Il nipote ringrazia

      Elimina
  10. Grand bel lavoro Caterina mia;-)!!!!!
    Hai toccato tradizioni e affetti facendo tutto in casa!!! La tua sensibilità e bravura sono un grande tesoro!!!
    Brava!! Ti abbraccio e spero di farlo presto perdavveroperdavvero!!!!!
    Baciii ♥♥♥

    RispondiElimina
  11. filo conduttore meraviglioso e ricette stupende. Azzardo che questa sia la tua prova migliore, da quando giochi all'MTC. proprio vero che quando la creativita' chiama, le creative rispondono, forte e chiaro! Bravissima!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È stata una sfida impegnativa ma davvero stimolante. Grazie Alessandra!

      Elimina