domenica 27 dicembre 2015

Sfera di Natale


Decorare oggetti natalizi è davvero una cosa magnifica: la fantasia corre veloce e tutto è concesso....situazioni, luoghi, edifici e persone...tutto ha un non so che di magico!




Sfera cm 10
Azzurro cielo
Blu turchese
Marrone
Cioccolato
Giallo
Verde nero
Verde bruno
Verde cinese
Bianco rilievo
Rosso scuro
2 cotture



domenica 13 dicembre 2015

Piastra votiva

In onore di una santa molto amata non solo in Sicilia.




Piastra votiva copia di un dipinto su legno, attualmente collocata in 

un altarino nel centro storico di Catania. 

Piastra cm 30x20


Rosa antico
Giallo ocra
Rosa chiaro
Blu indiano
Pompadour
Grigio perla
Verde Muschio
Verde bruno
Marrone
Bruno legno
Bianco per miscela
Nero
Bruno tenue
4 cotture

sabato 12 dicembre 2015

Piatto natalizio

E ancora un piatto da collezione che ci porta nelle atmosfere natalizie




Azzurro cielo
Blu di Delft
Marrone
Bruno legno
Verde nero
Verde bruno
Oro metallico
Bianco rilievo
3 cotture

venerdì 11 dicembre 2015

Piatto natalizio

E fra un po' è di nuovo Natale: il tempo sembra correre veloce ma in questo caso non mi dispiace perché di certo questo è il periodo più bello dell'anno. Ed è così anche quando si tratta di dipingere perché indubbiamente rappresentare paesaggi innevati e un poco irreali è davvero divertentissimo! 
Questo è un piatto da collezione che racchiude un po' della magia natalizia...



Piatto cm 25

Marrone
Cioccolato
Giallo albert
Verde nero
Verde autunno
Verde bruno
Verde oliva
Oro metallico
Rosso scuro
Azzurro cielo
Bianco rilievo

3 cotture

mercoledì 25 novembre 2015

Torta "Pane angeli"

Sono stata indecisa fino all'ultimo se pubblicare questa torta o meno perché lo dico senza problemi non è "risultata". Ho scelto con vero piacere di farla per  The Recipe-tionist di Cuocicucidici scegliendola fra le tantissime e fantastiche ricette di Elena di Zibaldone culinario . L'ho scelta per le stesse motivazioni che hanno spinto a suo tempo Elena e cioè una voglia di torta di un tempo, quella semplice che si mangiava a merenda a casa di nonna. E così piena di entusiasmo mi sono fiondata in cucina. Non so il motivo ma quella che è uscita dal forno è la bruttissima copia della sua. Così ho deciso che questo post debba servire da "studio" per capire dove ho sbagliato, cosa non è andato. Non ho appositamente spolverato con lo zucchero a velo in modo da far vedere l'effettivo risultato all'uscita dal forno.












Rispetto alla ricetta di Elisa l'unica variante che ho apportato è stato aggiungere un poco di pinoli come guarnizione.

Ingredienti

150 g di burro a temperatura ambiente
150 g di zucchero fine
3 uova medie
150 g di farina debole
200 g di fecola di patate
1 pizzico di sale
30 g di pinoli
1 bustina di lievito per dolci
zucchero a velo


Montate il burro con le fruste aggiungendo poco per volta lo zucchero, poi le uova e il sale.
Setacciate la farina e la fecola con il lievito e aggiungete a cucchiaiate questo composto al burro montato mescolando con una spatola dal basso verso l'alto. 
Foderate con carta forno una tortiera di cm 22,  versate il composto senza schiacciarlo o senza sbattere e cospargetelo con i pinoli. Infornare in forno preriscaldato a 190° per 40-45 minuti.
Quando la torta sarà fredda spolverare con lo zucchero a velo.










lunedì 23 novembre 2015

Ravioli di pesce spada con ragù di melanzane

E sempre per la sfida n 52 di MTC la seconda proposta di pasta ripiena...e si perché qui a casa le richieste sono state tante e ho dovuto fare un poco di equilibrismo per accontentare tutti....
ancora un grazie a Monica e Luca di Fotocibiamo per la ricetta del mese!









Per la pasta


200 g di farina debole
100 g di farina di semola rimacinata
1 uovo grande
acqua tiepida q.b (da aggiungere al bisogno durante la lavorazione)
1 pizzico di sale

Per il ripieno

300 g di pesce spada
1/2 cipolla bianca
2 cucchiai di pangrattato
30 g di pinoli
1 uovo 
sale
pepe
olio

Per il ragù

1/2 cipolla bianca
1 l di passata di pomodoro
1 melanzana media
1 cucchiaino da te di sale
1 cucchiaino da te di zucchero
pepe
olio
30 g di pinoli per la guarnizione finale


Pulite la melanzana tagliatela a fette piuttosto spesse e immergetele in acqua cospargendo la superficie con sale grosso. Lasciate scaricare l'amaro per circa 1 ora quindi strizzate per bene ogni fetta e tagliatela a cubetti grossolani. In una padella antiaderente ben cosparsa d'olio friggete leggermente i cubetti di melanzana ponendoli a fine cottura su carta assorbente

Passate dunque a preparare il ragù: soffriggete dolcemente la cipolla tagliata sottilissima e quando sarà dorata aggiungete la passata di pomodoro. Aggiungete le melanzane il sale e lo zucchero, abbassate al minimo la fiamma e lasciate restringere per almeno 2 ore in modo da ottenere un composto ben denso.

Mentre il vostro ragù è sul fuoco procedete alla preparazione dell'impasto.
Ponete a fontana i due tipi di farina sulla spianatoia, aggiungete al centro le uova, il sale e impastate.
Man mano che lavorate aggiungete piccole quantità d'acqua e continuate a lavorare fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. A questo punto copritelo con un canovaccio e lasciate riposare per 30 minuti circa.

In questo tempo di attesa soffriggete a fuoco dolce la cipolla e quando sarà dorata versare il pesce spada tagliato a cubetti piccoli. Salare e pepare e far cuocere per circa 10 minuti. In una ciotola lavorate i cubetti con il pangrattato, i pinoli sbriciolati grossolanamente e l'uovo.




A questo punto prendete l'impasto, tagliatene un pezzetto e stendetelo. Io ho usato la mitica Imperia di cui avrei pure il motore ma ha deciso di "dare i numeri" e dunque sono andata di manovella. Se siete amanti della fatica e della tradizione ovviamente potete procedere col mitico mattarello.
Fate una striscia di pasta abbastanza sottile e mettete il ripieno a distanza regolare. Coprite con un'altra striscia di pasta di egual misura e con lo stampo apposito della misura che preferite create i ravioli. Io ho usato uno stampo di cm 6 ottenendo 60 ravioli.


Adagiate i ravioli su un canovaccio su cui avrete spolverato un poco di farina di semola e coprite con un altro canovaccio. Io ho fatto riposare i ravioli tutta una notte.

Cuocete i vostri ravioli in abbondante acqua salata per circa 10 minuti, condite col ragù e spolverate con i rimanenti pinoli

sabato 21 novembre 2015

Ravioli ricotta e carciofi al ragù bianco


Ok...da dove si comincia? Dire che la ricetta di questo mese scelta da Monica e Luca di Fotocibiamo sia nelle mie corde e mi ha subito scatenato la fantasia...beh ho scoperto che lo scrivo praticamente ogni volta! Segno che sono un'entusiasta! Dire che ho preteso da me stessa l'impossibile! Si lo posso ben dire: in mezzo a scatoloni e mobili da collocare (ho appena traslocato) pensare al condimento per i ravioli che via via prendevano forma nella mia mente beh non è stata cosa semplice. E rendersi conto poi che non trovi le tue caccavelle da cucina in mezzo a sto marasma...Vi dico solo che i ravioli li ho fatti come li faceva la mia nonna: col bicchiere! E si perché i nipoti, ormai cavie per vocazione, hanno richiesto almeno due tipi di ravioli e uno assolutamente doveva essere grande....ergo senza scoccapasta la scelta è ricaduta d'urgenza sul bicchiere (...della Nutella :D ).
E così sono nati due signori piatti che abbiamo gustato per festeggiare il compleanno di mammà!




Ho trovato come sempre imperdibili l'articolo di MariaPia sul soffritto e l'approfondimento di Cristiana  e l'ormai irrinunciabile
infografica di Danipensacuoca!!
E come sempre con  grande piacere con questa ricetta partecipo alla sfida n 52 di MTC






E dunque ecco la prima "creatura"


Ravioli ricotta e carciofi con ragù bianco

Per la pasta

Mi sono attenuta alla ricetta di Monica in toto ad eccezione delle quantità: le mie dosi sono

200 g di farina debole
100 g di farina di semola rimacinata
1 uovo grande
acqua tiepida q.b (da aggiungere al bisogno durante la lavorazione)
un pizzico di sale

Per il ripieno

300 g di ricotta di pecora (la mia arriva da Ramacca)
300 g di cuori di carciofo
1/2 cipolla dorata
1 uovo
3 cucchiai di parmigiano
una spolverata di noce moscata
sale
pepe

Per il ragù

 4 nodi di salsiccia per circa 350 g di peso
200 g di tritato di vitello
1 cipolla dorata
1 carota
1 costa di sedano
vino rosso
olio
sale 
pepe

Consiglio di mettere a colare la ricotta per almeno 12 ore: io metto un tulle (si quello per i confetti!) dentro un setaccio fine, copro e lascio così più a lungo possibile.
Iniziate quindi la preparazione vera e propria mettendo su il ragù che avrà bisogno di una lunga cottura a bassa temperatura.
Tagliere e mezzaluna e via al trito di cipolla carota e sedano.




In un tegame dal fondo ampio fate rosolare dolcemente la cipolla fino a che sarà dorata; aggiungete dunque la carota e in ultimo il sedano



Mentre continuate a soffriggere lentamente uscite la salsiccia dal budello e sgranatela grossolanamente. Quando il soffritto sarà appassito e dorato aggiungete il tritato e la salsiccia e alzate un poco la fiamma per dorare la carne. Sfumate col vino e abbassate al minimo. Fate cuocere così per almeno due ore senza coprire del tutto il tegame e irrorando di tanto in tanto col vino. Salare e pepare solo a cottura quasi ultimata.

A questo punto passate a preparare la pasta per i ravioli.
Ponete a fontana i due tipi di farina sulla spianatoia, aggiungete al centro le uova, il sale e impastate.
Man mano che lavorate aggiungete piccole quantità d'acqua e continuate a lavorare fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. A questo punto copritelo con un canovaccio e lasciate riposare per 30 minuti circa.

In questo lasso di tempo preparate il ripieno.
Tritate con la mezzaluna la cipolla e iniziate a soffriggerla dolcemente. Quando sarà dorata aggiungete i cuori: se state usando cuori di carciofi surgelati potete usarli direttamente se invece state usando carciofi freschi, abbiate l'accortezza di sbollentare i cuori precedentemente. 
Fate rosolare a fiamma media e appena i cuori saranno appassiti spegnete e mettete da parte.
Lavorate la ricotta con l'uovo, il parmigiano e i cuori, quindi spolverate con noce moscata, salate e pepate.

A questo punto prendete l'impasto, tagliatene un pezzetto e stendetelo. Io ho usato la mitica Imperia di cui avrei pure il motore ma ha deciso di "dare i numeri" e dunque sono andata di manovella. Se siete amanti della fatica e della tradizione ovviamente potete procedere col mitico mattarello.
Fate una striscia di pasta abbastanza sottile e mettete il ripieno a distanza regolare. Coprite con un'altra striscia di pasta di egual misura e con lo scoccapasta della misura che preferite create i ravioloni. Come detto io ho dovuto usare un bicchiere del diametro di cm 9 ottenendo 25 ravioli.
Adagiate i ravioli su un canovaccio su cui avrete spolverato un poco di farina di semola e coprite con un altro canovaccio. Io ho fatto riposare i ravioli tutta una notte.

Cuocete in abbondante acqua salata per circa 10 minuti, condite e servite ben caldi spolverando di parmigiano!








venerdì 6 novembre 2015

Farfalle con zucca e salsiccia

Arriva l'autunno e porta con se colori meravigliosi e sapori incredibili. Per me è una stagione meravigliosa, con i suoi rossi e i suoi caldi toni di arancio. Tempo di castagne e funghi e di sua maestà la zucca! 
Ecco un piatto davvero stuzzicante e saporito!




Ingredienti per 4 persone


400 g di zucca
3 nodi di salsiccia 
1 scalogno 
cognac
sale
olio e.v.o.
400 g di farfalle
Parmigiano a piacere

Pulite la zucca e tagliatela a quadrotti sottili. In un tegame ampio fate rosolare la cipolla tagliata sottile con un paio di cucchiai d'olio, quindi aggiungete la salsiccia privata del budello e rotta con le mani grossolanamente. Fate dorare, aggiungete la zucca e sfumate con il cognac. 
Abbassate la fiamma e lasciate che la zucca si ammorbidisca: aggiungete un paio di bicchieri d'acqua e versate le farfalle. Lasciate cuocere lentamente in modo che la pasta assorba completamente l'acqua e aggiungendone se occorre. A metà cottura aggiustate di sale. A questo punto gran parte della zucca sarà diventata una crema che le farfalle assorbiranno acquistando un sapore unico.
A cottura ultimata spolverate con il parmigiano e servite ben caldo! E buon appetito!!

lunedì 2 novembre 2015

20,00!!!



Ventimila visitatori!



Un piccolo traguardo per me che cucino per il mio piacere... un piccolo traguardo per un blog nato per gioco e che curo goliardicamente. Grazie a chi mi ha convinta ad iniziare (Flavia di Cuocicucidici!!) a chi è passato di sfuggita, a chi viene ad ogni sfida e lascia il suo commento! Grazie a MTC che mi fa fare passi da gigante spostando di sfida in sfida l'asticella. 

Forse sto esagerando, lo so "chi si loda si sbroda" ma per me è una sorpresa... e fatemi sbrodà!!!

giovedì 22 ottobre 2015

Muffin al limone

Oh e con vero piacere questo mese la padrona di cucina al Recipe-tionist di Cuocicucidici sarà Patrizia Greco! Il suo blog, Cake's Amore and...more è fonte inesauribile di sorprese: si viaggia con i sensi e in tutti i sensi! Dalla cucina tradizionale italiana, in particolare campana e sicula, a quella statunitense, dai dolci (grande e non celata passione della nostra) a piatti succulenti.
Scegliere dunque non è stata cosa facile e alla fine ho optato per una profumatissima Lemon cake che io ripropongo in versione muffin. Ho accompagnato il tutto con un rosolio ai petali di rosa arancione...ma questa è un'altra storia






Con questa ricetta partecipo al The Recipe-tionist di Ottobre









La ricetta di Patrizia va bene per uno stampo di 23 cm; a me son venuti 12 muffin


Ingredienti

200 g di farina 00
1 cucchiaio e 1/2 di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di sale
120 ml di latticello
2 cucchiai di scorza e 2 cucchiai di succo di limone
120 g di burro morbido
140 g di zucchero
2 uova
3 tuorli
75 g di olio di semi
zucchero a velo q.b.


Per il latticello

250 g di latte scremato
250 g di yogurt bianco
1 cucchiaio di succo di limone
Miscelare insieme gli ingredienti e far riposare per 15 minuti a temperatura ambiente


Preriscaldate il forno a 180°; imburrate e infarinate lo stampo. 
Setacciate la farina con il sale e il lievito.
In un'altra ciotola miscelate il latticello con la scorza ed il succo di limone.
Con le fruste (o planetaria o a mano...) lavorate il burro finché diventa soffice quindi incorporate lo zucchero e lavorate per almeno 5 minuti: aggiungete uno alla volta le uova ed i tuorli continuando sempre a lavorare.
Versate l'olio e mescolate a mano dal basso verso l'alto quindi versate metà del latticello continuando a lavorare. Infine versate la farina un poco per volta e solo alla fine il rimanente latticello senza lavorare troppo. 
Versate nello stampo e infornate per 35 minuti
Sfornate e adagiate i vostri muffin (o la torta) sulla gratella per fare raffreddare e infine spolverate con zucchero a velo.


E' un dolce semplice da realizzare ma moooolto profumato...e ho ricevuto pure i complimenti di papà (che con i dolci ha un contenzioso aperto!) e io ovviamente li giro tutti alla nostra cuoca!





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domenica 18 ottobre 2015

Pollo ripieno con salsiccia e amaretti e contorno di funghi



Silenzio. Se penso al momento in cui si è saputa la ricetta di questo mese la prima cosa che mi viene in mente è il silenzio che d'improvviso mi ha avvolta. COSAAAA???!! Devo disossare un pollo?! IO?! Nooooo!!! Io che il pollo lo tocco solo con i guanti?! Io che sento il suo "odore" per ore e ore in tutta la cucina! E mi tocca pure ricucirlo! Non se ne parla proprio! Un paio d'ore dopo ero già in possesso dell'apposito coltello....
Perché MTC è sopratutto questo, una sfida si ma con se stessi, cercando di spostare sempre il limite oltre cui non avresti mai pensato di poter arrivare. 
Se penso a quando ho iniziato a partecipare...io che mi sentivo in grado di far bene solo due uova al tegamino...messa davanti alle uova alla Benedict ho capito che...non avevo capito nulla di cucina! Da lì in poi ogni volta che si attende la nuova ricetta è un misto di eccitazione e un pizzico di timore. 
Questa sfida mi è sembrata come si può ben capire molto complessa ma poi sono stata idealmente presa per mano e accompagnata nella sua realizzazione e alla fine credo di poter dire che non mi sono mai divertita tanto (senza nulla togliere alle precedenti ovviamente)!!
E pure la fase del "ricamo" mi ha strappato un sorriso: era come tornare bambine con nonna Alba che si ostinava ad insegnarmi a ricamare (con tanto di telaio!)...oggi, chissà, ne avrebbe riso del mio lavoro sopraffino..
E se anche ci ho guadagnato un bel taglio ad un dito (ma solo per una mia distrazione si intende) sono davvero soddisfatta del risultato.
Come dicevo tutto è stato reso più facile da Patrizia che col suo spirito arguto ci ha guidati nella realizzazione. E poi l'immenso lavoro della redazione: dall'infografica imperdibile di Dani ai mille e un modo di declinare gravy  di Maria Pia solo per citarne un paio! Forse le foto del mio pennuto non saranno da rivista patinata (anzi temo di averne dimenticata qualcuna causa affettamento del dito) ed è pur vero che presa dall'impeto del disossamento (si...è venuto fuori il mio lato da Hannibal the cannibal!) ho tolto proprio tuuuuute le ossa così che il mio volatile sembra avere due cosce alla Botero ma non sono mai stata così soddisfatta di un risultato.
I miei nipoti (che come molti non amano particolarmente la carne nè bianca nè a colori) e tutta la famiglia ha fatto piazza pulita in un battibaleno e io mi sono un po' pavoneggiata (per restare in tema pennuti). Quindi ancora grazie a Patrizia! E ora ai fornelli per la ricetta della sfida n 51 !



http://www.mtchallenge.it/




Pollo ripieno di salsiccia e amaretti con contorno di funghi trifolati



Come disossare 

Per il disosso del pollo riporto qui di seguito le istruzioni di Patrizia che, insieme all'infografica precedentemente citata, sono esaustive. 
Non fate come la sottoscritta...niente distrazioni con il coltello che il rischio di farsi davvero male è alto! 




E adesso caro il mio pollo a noi! 
Fondamentale per effettuare un lavoro accurato e veloce è munirsi di un coltello da disosso, assai affilato e tagliente, e di un trinciapollo (in verità io ne ho fatto a meno)



"Prendete il vostro pollo eviscerato, pulito e fiammato per eliminare eventuali residui di piume. Rinfreschiamo subito un po' di anatomia andando a lussare entrambe le cosce. Con il busto del pollo dritto di fronte a voi, dovrete infilare il pollice della mano sinistra (se non siete mancini) nella cavità intestinale fino a toccare l'articolazione dell'anca.
Con l'altra mano tirate indietro la coscia rompendo l'articolazione.
Il femore deve uscire dalla cavità dell'anca. Fate la stessa cosa con l'altra coscia.
Dovete togliere la forcella dello sterno. E' una delle operazioni più delicate: ruotate il pollo sempre in posizione supina, con il petto verso di voi. Spingete indietro delicatamente la pelle della cavità del collo. Toccate la polpa del petto intorno alla cavità e potrete percepire la forcella. Incidetela con la punta del coltello.
Con il coltello raschiate la carne intorno alla forcella in modo da farla apparire, quindi con delicatezza recidetela al vertice con il trinciapollo. Con il coltello raschiate la carne intorno alla forcella in modo da farla apparire quindi con delicatezza recidetela al vertice con il trinciapollo, facendo attenzione a non bucare la pelle.
La forcella è libera anche se l'osso lungo è ancora all'interno e verrà eliminato successivamente. 
Adesso ruotate nuovamente il pollo e mettetelo con il petto a contatto con il tagliere. Tenetelo schiacciato con una mano ed incidete nel centro della spina dorsale scendendo dal collo alla coda.
Qui troverete resistenza all'inizio ma poi proseguendo sarà molto più agile. Aprite quindi il pollo a libro. Via via che procedete nel lavoro, asciugatevi bene le mani cercando di averle sempre prive del grasso che inevitabilmente potrebbe rilasciare il volatile. Il coltello deve essere sempre ben fermo nella vostra mano.


Procedendo dall'alto verso il basso e dalla colonna verso l'interno, fate scorrere la lama del coltello appoggiandola alla cassa toracica ed incidendo in profondità, cercando di raschiare bene la polpa dalle costole.
Procedete con calma da una parte e poi dall'altra. A questo punto avrete quasi terminato la parte più difficile. La gabbia toracica sarà quasi completamente staccata dal petto. Resterà lo sterno che potrete sollevare. Una volta inciso nella lunghezza si staccherà completamente il resto dell'ossatura. Toccate il bordo del petto all'altezza del collo ed eliminate la parte lunga della forcella sempre incidendo con la punta del coltello. Tenete la carcassa da parte.





adesso grattate via la polpa dalle ossa della anche e staccate l'osso dalla giuntura della coscia. L'osso lungo della coscia sarà invece lasciato al suo posto per mantenere una bella forma finale (...ecco qui io sono andata un po' per i fatti miei e ho tolto tutto).
Tagliate le ali all'altezza dell'articolazione. Quindi rimuovete il resto dell'ala in corrispondenza delle giunture. Spingete con il dito la pelle dell'ala all'interno della cavità che si sarà formata dopo l'eliminazione dell'osso.
Il vostro pollo è disossato. Palpate con le mani la carne di tutta la superficie per sentire se qualche piccola scheggia di osso sia rimasta ed eventualmente eliminatela.


Procedete a stendere il ripieno con cura. 
Sollevate i lati del volatile per richiuderlo, fate coincidere i lembi di pelle con grazia e procedete alla cucitura. 
Cominciate dal collo e scendete cucendo senza tirare troppo la pelle perché con la cottura tenderà a gonfiarsi e ritirarsi con il rischio di spaccarsi e rovinare tutto il vostro paziente lavoro.
Potete usare filo da cucina o di seta a vostro piacere."



A questo punto avvolgete il pollo in carta forno legandone le estremità in modo da mantenere la forma, e poi in un foglio di alluminio. Farlo riposare in frigorifero un minimo di 2/3 ore o anche tutta una notte (se il vostro ripieno lo consente).


Ingredienti per 6 persone


Un pollo da 1800 g circa
150 g di pancetta
200 g di tritato di vitello
150 g di salsiccia
1 uovo
la mollica di un panino
marsala q/b
7 amaretti
un ciuffetto di prezzemolo
sale
pepe bianco
3 cucchiai di parmigiano
una noce di burro
olio e.v.o.
rosmarino
salvia
alloro
vino rosso

Prepariamo il ripieno: bagnare la mollica del panino con il Marsala. Spellate e sminuzzate la salsiccia ed unitela al tritato. Tritate il prezzemolo ed aggiungetelo al composto unendo la mollica strizzata, 4 amaretti sbriciolati, l'uovo, 3 cucchiai di parmigiano, il burro, un pizzico di sale e uno di pepe macinato al momento. Amalgamate il tutto e quindi farcite il pollo con cura e passate alla cucitura così come descritto.
Rivestite il pollo con le fette di pancetta e legatelo con spago da cucina.


 Cospargete il fondo di in un tegame dal fondo doppio di olio, aggiungendo gli aromi e infine adagiatevi il pollo (con la cucitura sul fondo del tegame) e procedete alla cottura.
Inizialmente a fuoco vivace in modo da formare una leggera doratura e quindi a fiamma bassa per circa 90 minuti. Come consigliato da Patrizia in genere si considera 1 ora di cottura per ogni kg di pollo. 
Girare il pollo in modo da rendere uniforme la cottura e bagnarlo con il vino rosso per evitare di farlo seccare.
Per verificare se il pollo sia cotto o meno punzecchiate con uno stecchino di legno lungo la parte della cucitura: se i succhi che ne usciranno saranno rosati dovrete ancora proseguire, se chiari il vostro pollo è pronto. 
Dopo la prima ora di cottura aggiungete al fondo gli altri amaretti sbriciolati.
A cottura ultimata fate raffreddare il pollo e quindi procedete togliendo lo spago e la pancetta e quindi il filo di cucitura.
Filtrate il fondo di cottura eliminando gli aromi e quindi mettete il tegame nuovamente sul fuoco per sciogliere le incrostazioni aggiungendo dell'altro vino rosso.


Il gravy

Fate un brodo di almeno 600/700 ml con le parti di scarto del pollo (gabbia toracica ed altre ossa) ed i sapori che di solito usate: carote cipolla sedano ecc.
A cottura ultimata filtrate per eliminare le parti solide ed anche il grasso rilasciato dagli scarti. A questo punto mettete in un pentolino 3 cucchiai del fondo di cottura e aggiungete 3 cucchiai di farina facendola cadere a pioggia attraverso un setaccio. fate cuocere per circa 9 minuti fino ad ottenere un composto bruno e denso. Aggiungete poco alla volta il brodo filtrato e caldo e lasciate stringere per circa 20 minuti. Aggiustate se necessario di sale e pepe e filtrate il vostro gravy che sarà pronto per essere versato sul pollo


Per i funghi 

400 g di funghi misti
1 spicchio d'aglio
sale
pepe olio e.v.o.
prezzemolo

fate rosolare l'aglio in abbondante olio ed unite i funghi facendo cucinare a fiamma moderata finché diverranno cremosi. Aggiustate di sale e pepe e a cottura ultimata aggiungete il prezzemolo.


sabato 5 settembre 2015

50 E NON SENTIRLE! IL GIUBILEO DELL'MTC!









E dunque ci siamo....50 e non sentirle! 50 sfide...50 modi diversi di divertirci, provare e mettersi alla prova...di conoscere ed imparare per il puro piacere di condividere goliardicamente una passione.
E c'è chi di certo ha una marcia in più, per capacità tecniche e fantasia, ma sempre aperto ai meno esperti e a chi, come me, si muove come un bradipo in questo mondo. Credo che solo facendo parte del gruppo si può apprezzarne lo spirito. Si può capire come da un piatto cucinato così o cosà si può leggere chi c'è dietro, la persona e i suoi stati d'animo. 
Ed MTC per me è ad un tempo fonte di energia in momenti no...un "luogo" dove ho conosciuto alcune persone con cui poi si è andati oltre la condivisione di preparazioni culinarie e pure una community in cui davvero riuscire a ridere goliardicamente insieme agli altri. Insomma, lo scrivevo tempo fa alla capa (:D non me ne volere Alessandra ma il nomignolo ti si addice!!) per me far parte di MTC è terapeutico! 
Un grande lavoro della redazione e la forza trainante di Alessandra ne fanno la community più longeva del web e di certo la credibilità dei contenuti, le interviste "impossibili", la ricerca dei particolari la pongono in vetta fra le più seguite! Io non so dove voi "ragazzi" troviate tempo energia e inesauribile entusiasmo: a tutti Voi la mia ammirazione e le mie lodi sperticate!
E anche se non c'ero nel 2010 per la prima sfida ma sono arrivata nel gruppo solo alla sfida n.32 (i raviolini del plin! Come dimenticarli!!) sono davvero orgogliosa di farne parte!

lunedì 24 agosto 2015

Cache-pot quattro stagioni


Cachepot con melograni

Nero 
Seppia
Ocra
Giallo albert
Verde oliva
Verde bruno
Verde nero
Rosso scuro
Rosso mattone
Marrone
Mandorla
Wandick


Cachepot Glicine

Viola
Violetto inglese
Glicine
Blu cielo
Verde marcio
Giallo albert

Cachepot girasoli

Giallo albert
Giallo antico
Giallo bruno
Verde giallo
Verde bruno
Verde oliva
Verde nero
Marrone

Cachepot uva

Verde nero
Verde cinese
Verde bruno
Giallo albert
Bruno seppia
Marrone
Wandick
Rosa
Rosso pompadour

Per tutti e quattro sono state eseguite 4 cotture

domenica 16 agosto 2015

Salsa al parmigiano

Amo le salse...le salsine...le creme e le cremine...le metterei dovunque: con le verdure e con la carne, col pesce o semplicemente su una fetta di pane caldo.
Questa salsa al parmigiano è adatta a mille usi: per sostituire una besciamella semplice e condire un primo piatto, per accompagnare una carne fredda, per farcire degli antipasti...insomma spazio alla fantasia e alla golosità!







Ingredienti

500 g di latte
50 g di farina 00
50 g di burro
200 g di parmigiano
sale 
pepe
noce moscata

Preparare la besciamella di base. In una casseruola sciogliere burro e farina quindi aggiungere il latte e mescolare a fiamma bassa fino a cottura ultimata. A questo punto incorporare il parmigiano, salare, pepare e spolverare con la noce moscata.
Consiglio di consumarla calda per esaltare il sapore del parmigiano. si può comunque conservarla in frigorifero coprendone la superficie con pellicola trasparente onde evitare il formarsi di sgradevoli crosticine.

Plumcake salato



Ottimo come antipasto, sfizioso e appetitoso...insomma uno di quei piatti che quando lo vedi dici:"magari ne assaggio un pezzetto...per vedere com'è"....e non smetti più!
Io solitamente lo accompagno con delle salse delicate a base di formaggi magri e verdure ma stavolta lo propongo con un peccaminosa salsa al parmigiano!




Ingredienti (per uno stampo da 26x11cm)

300 g di farina autolievitante
160 g di parmigiano
120 g di prosciutto cotto a cubetti
250 g di provola affumicata a cubetti
3 cucchiai di latte
70 g di burro morbido
3 uova
1 cucchiaio di olio e.v.o
sale 
pepe


Accendere il forno a 180°, imburrare e spolverare con la farina lo stampo da plumcake.
Setacciare la farina e aggiungere il prosciutto e la provola.
In un'altra ciotola versare il latte, le uova e il burro e lavorare con le fruste fino a far montare il composto quindi aggiungere l'olio a filo continuando a lavorare; salare e pepare.
Unire la farina, amalgamare bene e versare subito nello stampo livellando la superficie con una spatola.
Infornare per circa 40 minuti.



Per la salsa al parmigiano vedi qui


lunedì 20 luglio 2015

Panino del camioncino (detto anche panino "fitusu")

Il Tema del mese di giugno ci porta in giro per il mondo per conoscere le abitudini e le tradizioni di molti paesi in fatto di "panino veloce". Io Vi porterò in giro per la mia Catania.
Noi siciliani si sa siamo legati alle tradizioni, che siano ufficialmente riconosciute o che siano legate al folklore, al nostro intimo modo d'essere. Nella mia città, meravigliosa e colorata, ci sono dei riti che allineano e rendono socialmente sullo stesso piano ogni cittadino che si rispetti.
C'è un momento per tutti i catanesi legato all'iniziazione al panino "fitusu". Quel panino cioè che ognuno farcisce come vuole e più che può. In principio fu la "zia Rosa", donnone dalla voce intensa e con trascorsi vivaci, che per prima in città allestì un camioncino adibendolo alla vendita di panini variamente farciti. Adesso la città è piena di questi camion più o meno grandi disseminati nei punti più disparati  e la fila è sempre tanta: organizzati i più con tavolini e sedie in plastica e orrende luci a neon.
Pochi giorni or sono l'iniziazione l'ha vissuta mio nipote e la sua faccia era l'emblema di quello che capita accostandosi per la prima volta al camion dei panini....sguardo perplesso...confuso dall'odore fortissimo di olio strafritto e perso in mezzo alla folla. 
Il soggetto si ritrova davanti al banco con tutte le farciture che la mente perversa del "paninaro" riesce a creare e si trova a lottare per il proprio turno circondato da tanta gente che si muove sicura fra salse di tutti i tipi, dall'ovvio ketchup alla maionese, dalla salsa tonnata ad altre diavolerie che non è bene conoscere a fondo. E poi funghi trifolati o arrostiti, cipolline in agrodolce, insalata russa, insalata di polpo o gamberetti in salsa rosa, sottaceti, verdure condite in mille modi, caponata e parmigiana e questo solo accompagnare l'elemento scelto come principe del panino: può essere un mega wurstel o la porchetta dell'Etna passata alla piastra, prosciutto tagliato spesso e grigliato. Il tutto si conclude con una porzione gigante di patatine che copre il contenuto del panino e inondata dalla salsa che più aggrada.
In pratica il panino è talmente pieno che resta completamente aperto e il povero consumatore inesperto si chiede preso dal panico come diavolo farà a mangiare tutto sto popò di roba! E qui arriva in aiuto l'accompagnatore che con aria saccente spiega i vari accoppiamenti e poi, una volta agguantato il panino fa vedere come si tiene: la mano destra afferra per bene il fondo del panino in modo da evitare la fuoriuscita del contenuto a mo di siluro!! E la sinistra ferma a metà il resto del panino. Ma sempre in primis si deve leggermente svuotare e quindi si mangiano prima le patatine, poi un po' delle "farciture" che si son messe e quindi finalmente si addenta!!!
P.S.: va da se che il panino verrà digerito in più riprese e dopo svariati giorni! 
Passando ai dettagli tecnici e parlando un po' più seriamente il panino fitusu si presenta di forma allungata e di una consistenza abbastanza morbida (in effetti è simile al classico morbidone catanese  un po meno "gonfio"). 
Qui di seguito vi do la ricetta del panino che ho sperimentato per voi, farcito con wurstel grigliato, cipolla in agrodolce,insalata russa, pomodoro e lattuga il tutto accompagnato dalle immancabili patatine fritte. 






Ingredienti per 6 panini 

250 g di farina Manitoba
25 g di burro
150 g di latte
13 g di lievito di birra
4 g di sale
30 g di zucchero

Sciogliere il lievito nel latte tiepido. In una ciotola capiente mettere la farina setacciata, aggiungere il burro morbido, lo zucchero e pian piano il latte con il lievito iniziando ad impastare per circa 5 minuti. aggiungere il sale e continuare ad impastare fino ad ottenere un composto liscio e compatto.



Mettere a lievitare coprendo con un panno per almeno 2 ore. Riprendere l'impasto e formare i panini e poggiarli già sulla teglia di cottura.

 Coprire nuovamente e far lievitare per circa 1 ora. Accendere nel frattempo il forno a 220° e mettere in forno per 8 minuti circa, comunque finchè i panini saranno dorati.



Io ho usato un forno a gas e i miei tempi sono stati di poco più lunghi, circa 12 minuti.
Al momento di consumare il panino bisogna grigliarlo leggermente, così come il wurstel. 



Panini morbidi


Eccolo...il pane ideale per un barbecue...il catanesissimo panino di strada...quello da farcire con ciò che si vuole e più che si può!

Ingredienti per 6 panini 

250 g di farina Manitoba
25 g di burro
150 g di latte
13 g di lievito di birra
4 g di sale
30 g di zucchero

Sciogliere il lievito nel latte tiepido. In una ciotola capiente mettere la farina setacciata, aggiungere il burro morbido, lo zucchero e pian piano il latte con il lievito iniziando ad impastare per circa 5 minuti. aggiungere il sale e continuare ad impastare fino ad ottenere un composto liscio e compatto.



Mettere a lievitare coprendo con un panno per almeno 2 ore. Riprendere l'impasto e formare i panini e poggiarli già sulla teglia di cottura

 coprire nuovamente e far lievitare per circa 1 ora. Accendere nel frattempo il forno a 220° e mettere in forno per 8 minuti circa, comunque finchè i panini saranno dorati.

Io ho usato un forno a gas e i miei tempi sono stati di poco più lunghi, circa 12 minuti.

Prima di farcire i panini passarli su piastra o griglia!

venerdì 26 giugno 2015

Polpette di melanzane








1 melanzana grossa
1 uovo 
100 g di parmigiano
pangrattato q.b
sale grosso

Sbucciare la melanzana, tagliarla e metterla a bagno sotto sale per circa 30 minuti.
Sbollentare quindi in acqua abbondante finchè la melanzana sarà morbidissima. 
Mettere a gocciolare in modo che rilasci quanto più possibile l'acqua di cui è composta. 
Strizzare per bene e mettere in una ciotola. Aggiungere l'uovo, il parmigiano e il pangrattato e impastare come per una normale polpetta. Cuocere in una padella antiaderente.