O Capitano! Mio Capitano!
O Capitano! Mio Capitano!
La stragrande maggioranza di noi ha imparato a conoscere questi splendidi versi grazie a un film, "L'attimo fuggente", che è entrato di diritto fra gli imprescindibili. Ma quanti hanno memorizzato che questi splendidi versi sono di Walt Whitman? Chi ha letto altro di lui? Io ricordo ancora la prima poesia che mi capitò sotto al naso
Se tardi a trovarmi, insisti.
Se non ci sono in nessun posto,
cerca in un altro,
perché io sono seduto
da qualche parte,
ad aspettare te...
E se non mi trovi più,
in fondo ai tuoi occhi,
allora vuol dire che sono
dentro di te.
Ricordo ancora quanto mi emozionò. Incuriosita lessi ancora di lui e mi ritrovai fra lunghissime poesie e un patriottismo tutto americano difficile per me da comprendere. Ma dai suoi versi l'eco di questo orgoglio nazionale emerge ad indicare quanto all'epoca (siamo a metta '800) ogni americano si sentisse partecipe nella creazione di una nazione. Questo probabilmente noi europei non lo possiamo comprendere fino in fondo e ci induce a guardare con una certa ironia e diffidenza agli Stati Uniti: ci appaiono come dei bambini che giocano a fare John Wayne. Per comprendere una nazione, così come per tutte le cose della vita, si dovrebbe prima conoscerne l'origine.
Ad ogni modo tornando alle poesie di Walt ho letto questa breve raccolta e vi ho trovato un sentimento democratico, antischiavista, una voce che per prima diede il senso di patria, di mondo nuovo e di opportunità. Un uomo appassionato di cui consiglio la lettura per ampliare la visione di quel momento storico propedeutico alla comprensione di un oggi a volte assai complesso.



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